Descrizione
Il culto del principe degli Apostoli è da annoverare fra le tradizioni ancestrali della comunità di Zagarolo: fin dal Medioevo nel borgo esiste una chiesa dedicata a San Pietro, che il cardinale Marcantonio I Colonna restaurò nel tardo Cinquecento.
Ai primi del Settecento, poiché il vecchio edificio era ormai insufficiente alle esigenze del culto, il duca Giovan Battista Rospigliosi fece costruire una nuova, più ampia chiesa: iniziati nel 1717, i lavori si conclusero nel 1722, ed è per questo che la comunità parrocchiale si avvia, nel corso dei prossimi mesi, a celebrare i trecento anni dalla costruzione della propria casa.
Progettata da Niccolò Michetti (1675-1758), che in seguito lavorò anche per gli zar di Russia, la chiesa è una grande aula ellittica con cappelle radiali, sormontata da una cupola intradossata di quasi 45 metri di altezza.
Perfettamente integrata al denso ma razionale tessuto urbanistico dell’antico borgo, risalente ai lavori del duca Marzio Colonna (†1614), con la sua mole la chiesa si erge invece maestosa sopra i tetti delle case: costruita per venire incontro alle esigenze della comunità, nondimeno attraverso di essa i Rospigliosi imposero un inequivocabile segno del proprio potere sul panorama della città, da loro acquisita solo nel 1670.
La facciata, forse disegnata da Ludovico Rusconi Sassi (1678-1736), ha una linea concavo-convessa, che sfrutta al meglio il modesto spazio della piazzetta su cui prospetta e le possibilità offerte da una vista di sbieco, dalla strada principale del borgo e dalla parallela Via Antico Gabio.
L’interno, in origine tinteggiato su toni chiari, secondo la tradizione romana del Settecento, è oggi caratterizzato da vivace policromia, con pareti a finto marmo, frutto dei restauri del 1925 che ricostruirono la lanterna: allora venne pure affrescata la cupola con la grande Gloria di San Pietro dipinta da Giovanni Battista Conti (1878-1970), operazione che nascose in parte il raffinato gioco di costoloni dorati e bianchi intonaci con cui Michetti aveva intessuto l’aerea volta.
Sull’altare maggiore troneggia la grande pala con la Consegna delle chiavi (1726-1727) di Giuseppe Bartolomeo Chiari. Altri dipinti sei-settecenteschi decorano i restanti altari, alcuni provenienti dalla chiesa precedente: tra di essi andrà ricordata la bella tela di Girolamo Pesci con la Trinità e i santi Domenico, Leonardo e Francesco da Paola (1728).
La parrocchia si estende su parte del centro storico, sui più recenti quartieri di Colle Barco-Viale Ungheria e sulla zona sud-orientale delle campagne zagarolesi. Fin dal Cinquecento vi ha sede la locale Confraternita del Santissimo Sacramento, il cui oratorio è stato nel tempo trasformato in sala parrocchiale. Ugualmente di antica origine vi è la confraternita di Sant’Antonio abate. Dai primi del Novecento è attiva l’Azione Cattolica, vivace protagonista della vita parrocchiale, mentre più recente è la Caritas interparrocchiale, che svolge un ruolo di fattivo sostegno nei confronti delle non poche situazioni di difficoltà presenti sul territorio.
Il catechismo si svolge assieme alla parrocchia di San Lorenzo Martire, con la collaborazione delle suore Canossiane.
Servizi
Modalità di accesso
Accesso consentito alle persone con disabilità.