“La struttura e la posizione di Zagarolo è strategica – ha spiegato l’Assessore alle politiche agricole della Regione Lazio, Carlo Hausmann. – La nostra idea di investimento nasce dall’idea che la nostra Regione ha una tradizione importante sotto il punto di vista zootecnico ed agroalimentare. L’obiettivo è quello di ricreare un mercato di soddisfazione per i nostri produttori. Dobbiamo puntare sulle nostre specialità: dai vini ai formaggi, passando per gli olii, il miele, i salumi e i dolci tipici. Vogliamo concentrarci su circa 600 eccellenze ancora ignorate”.
Ancora non esiste nel Lazio una vetrina che raccolga tutti i prodotti tipici regionali. Quello che potrebbe essere aperto a Zagarolo, tra le mura storiche di Palazzo Rospigliosi, è un luogo con caratteristiche innovative e con effetti domino di sviluppo inimmaginabili. Un luogo in cui i produttori sarebbero i protagonisti e non gli ospiti.
“Si registra da un po’ di tempo un’inversione di tendenza nella filiera della distribuzione agroalimentare – ha osservato il Sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – Lo sviluppo del biologico ha bloccato la realizzazione di grandi ipermercati e tutte le grandi insegne stanno investendo in negozi di specialità. Come possiamo portare anche i produttori locali a far parte di questa realtà' Dobbiamo creare una rete di progetti a tessuto regionale, con un ampliamento del mercato di vendita diretta. La vetrina che potrebbe sorgere a Zagarolo ospiterebbe una collezione di prodotti tipici con un’autogestione dei produttori stessi”.
“Sarebbero tre i target che andremmo ad attaccare – ha concluso l’Assessore alle attività produttive di Zagarolo, Massimiliano Petrassi. – I turisti che verrebbero in visita, le persone formate per organizzare attività specifica sui prodotti alimentari (corsi di degustazioni, chef, sommelier, etc.) e tutte le famiglie che si dirigono a Zagarolo per la visita al Museo del Giocattolo. L’offerta enogastronomica laziale, finalmente, potrebbe fare da volano all’intero territorio regionale”.