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Nuovo statuto comunale, l'assemblea consultiva con gli ex otto sindaci non preclude partecipazione e dialogo con Comunità, partiti, maggioranza e Consiglio comunale

News

Lunedì 28 Settembre 2015

Zagarolo – In merito all’articolo apparso su “L’Osservatore Laziale” dal titolo “Zagarolo, è bagarre sulla stesura del nuovo statuto comunale”, a firma di Cinzia Marchegiani, il sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai, desidera precisare quanto segue:

 

“Mi preme sottolineare come la decisione di aprire una consulta con gli ex 8 sindaci di Zagarolo per discutere insieme il nuovo statuto comunale non ha creato nessuna bagarre, anzi. Il titolo può apparire fuorviante proprio nell’ottica di questa iniziativa. A questo proposito credo che la stessa autrice del pezzo abbia generato confusione quando riporta che il sottoscritto “ora vuole affidare la consulenza per la riscrittura del nuovo statuto agli ultimi 8 sindaci”. Niente di più falso.
In questo momento la posizione del sindaco è quella di recepire tutte le istanze che provengono dalla Comunità, dalla maggioranza, dal Consiglio comunale e dai partiti della minoranza per capire le direttrici da prendere per la stesura del nuovo strumento amministrativo. L’esperienza di otto personalità che hanno amministrato in passato Zagarolo non può che far bene in questo “processo di ascolto”.
Lascio da parte le polemiche sulla presunta mala gestione delle precedenti amministrazioni che si sono succedute a Zagarolo che vengono esaminate con tanta dovizia di particolari nella parte centrale dell’articolo e arrivo al finale che recita così: “molti chiedono dov’è andata a finire la partecipazione pubblica dei cittadini tanto decantata' Questa nuova sfida era l’occasione giusta per far partire questa bella iniziativa per ora rimasta sulle slide della campagna elettorale. E il giallo del nuovo statuto obsoleto attende le buone nuove”.
Mi sembra evidente che sin dall’insediamento, questa amministrazione ha fatto della partecipazione e del dialogo, paletti all’interno dei quali muovere l’attività politica ed amministrativa. Aprire un’assemblea consultiva, e non legiferante come si vuole far credere, a piena disposizione del sindaco è un’ulteriore tassello per conoscere meglio ed approfondire lo strumento più importante che un Ente ha a disposizione. Il tutto non diminuirà l’apporto dei cittadini, dei partiti, della giunta, della minoranza e dell’intero Consiglio comunale”. 

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