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Mostra al Museo del Giocattolo: "La cultura materiale del Grand Tour. Tra gioco, costumi e folklore"

Martedì 17 Gennaio 2012

Il prossimo 21 gennaio alle ore 12,00 presso il Museo del Giocattolo di Zagarolo sarà inaugurata: “La cultura materiale del Grand Tour. Tra gioco, costumi e folklore”, (Scarica invito) una delle sezioni tematiche della mostra diffusa promossa dal Sistema Museale Museumgrandtour dal titoloOltre Roma, nei Colli Albani e Prenestini al tempo del Grand Tour che si concluderà il prossimo 25 marzo. Il museo del Giocattolo ospiterà diverse opere provenienti da tre importanti collezioni: Museo di Roma e Museo di Roma in Trastevere, la Collezione privata dell' Avvocato Mammuccari di Velletri e quella di Palazzo Chigi di Ariccia.

La sezione è ispirata al tema del viaggio con soggetti dedicati alla sosta, insieme ai capolavori pittorici riconosciuti come quello di Vincenzo Morani, Pranzo in campagna con scena di saltarello, 1858 - dipinto, nel quale sono raffigurati momenti di vita popolare pieni di grazia e felicità.
Diversi sono i temi popolari rappresentati nelle opere di Morani: il costume tradizionale, la devozione popolare, le feste e i divertimenti (come il carnevale, le luminarie notturne, la danza ed in particolare il saltarello), aspetti della vita quotidiana come i mestieri e le attività che era possibile osservare in città: barbieri, fornai, lavandaie e carrettieri. Lo strumento che più di ogni altro è connesso all’arte del viaggiare, l’oggetto prediletto del viaggiatore diventa  il Nécessaire de voyage.   Ogni corredo prevedeva un numero disparato di oggetti di molte categorie merceologiche: caffettiere, teiere, bicchierini che si schiacciano o di corno placcati d'argento con candele e un fornelletto a miccia, un poggiatesta, magari in pelle e rigonfio di piume, orologio, bussola termometro e barometro, chiavistelli adattabili. Calamai da donna con candela, piccoli binocoli da viaggio, pesa sterlina.

Più vistoso e ingombrante oggetto tra questi è il baule o la valigia, entrambi rinforzati agli angoli e ben chiodati. L’arte dello scrivere e di riportare tutto quanto avviene nei trasferimenti è corroborata fin dal seicento da nuove invenzioni ebanistiche, utili e straordinarie come lo scrittoio da viaggio (un mobile con cassetti in cui riporre tutto l’occorrente per scrivere), e di un ripiano ribaltabile. Il “writing box” degli inglesi consisteva  in una cassetta di legno pregiato o di radica di legno di noce con uno scomparto per le penne, di boccette per l’inchiostro, un contenitore per la cenere o altra polvere assorbente con il coperchio bucherellato. La cassettiera della farmacia portatile, utile per i viaggiatori, si presentava con vari scomparti che contenevano tutto l'occorrente per la farmacologia.  Questa nel suo interno conteneva flaconcini in vetro, peltro o legno, spesso con bilancia o bilancina, misurini e un piccolo mortaio con pestello.

Dunque una mostra particolarmente interessante e ricca di contenuti che si inserisce nell’ambito della mostra diffusa promossa dal  Sistema Museale Territoriale dei Castelli Romani e Prenestini.  L'intera mostra è dedicata al tema dei viaggiatori tra il ‘600 e l‘800 con l’obiettivo di rivisitare idealmente, attraverso le diverse sezioni tematiche allestite nei musei aderenti, i luoghi e le vicende che hanno contribuito alla formazione del tessuto storico dell’area geografica di pertinenza dei Castelli Romani e Prenestini.